Ernest Pignon-Ernest è un'artista francese classe 1942 che, grazie alla sua predilezione per la creazione di opere in forte attinenza con il luogo di destinazione e all’impegno politico, culturale e sociale, è da tempo considerato uno dei padri della street art.
Pignon-Ernest giunse per la prima volta a Napoli nel 1988 e, intuendone subito l'alchimia tra bellezza e dolore, se ne innamorò immediatamente tornandoci spesso fino al 1995.
Tra gli '80 e i '90, l'artista divenne uno dei protagonisti della scena culturale della città. In quegli anni, il francese faceva delle sortite notturne per incollare di nascosto sui muri dei luoghi simbolo della città (vecchi palazzi nobiliari, chiese, etc.), i disegni e le serigrafie in bianco e nero che aveva realizzato in precedenza.
All'alba, quando i raggi del sole si facevano largo tra gli stretti vicoli del centro storico, le sue opere provocavano sorpresa ed entusiasmo nella popolazione. Ben presto, la stessa città si appropriò di quella originale forma artistica staccandola dai muri.
Ciò che ci resta delle performance di Pignon-Ernest, sono le fotografie scattate all'epoca. Chissà, magari qualche brandello di queste opere si conserva ancora oggi in qualche appartamento della borghesia napoletana o in qualche basso nascosto nel ventre del capoluogo campano.
A ben vedere, lo stile, ma soprattutto le modalità misteriose e furtive di Ernest Pignon-Ernest, ricordano decisamente Banksy, l'attuale stella globale della street art.
A questo punto mi lancio in una ardita teoria: da alcuni anni si pensa che, dietro l'ormai leggendario pseudonimo, si celi Robert Del Naja, frontman della band britannica Massive Attack.
Del Naja è nato nel 1965 a Bristol, dove suo padre, napoletano, si trasferì nei primi anni '60. Per sua stessa ammissione, il cantante ama alla follia la città partenopea alla quale è legatissimo e nella quale torna spesso sin dagli anni '80, periodo nel quale, il futuro Banksy, potrebbe aver subito prepotentemente il fascino delle opere di Pignon-Ernest, mutuandone anche il modus operandi.
Plausibile o solo fanta-street art?
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