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Biblioteca Gambalunga: perché Rimini non è solo mare

Normalmente, Rimini viene associata all'estate, al mare, alle discoteche e al turismo di massa. Probabilmente, dopo questo articolo sarà un po' meno così.

Nel 1617, Alessandro Gambalunga, figlio di un commerciante di ferro che si era arricchito grazie alle doti delle quattro mogli e che grazie a questo patrimonio aveva comprato anche un titolo nobiliare, donò con un testamento la propria dimora e la propria collezione di libri alla città di Rimini. Nel 1619, alla sua morte, tale nobile scelta permise l'apertura di una delle primissime biblioteche civiche pubbliche d’Europa.

Alessandro amava le lettere e si faceva mandare da Venezia, pregiati libri a stampa che costituiranno, pian piano, il nucleo centrale della sua collezione.

Nelle tre sale allestite nel '600, sono conservati anche libri proibiti (protetti da scaffali con grate metalliche) e una porta segreta.

Inoltre, l'illuminato Gambalunga fece nascere e allestire un laboratorio all'interno del suo palazzo, grazie al quale molti dei volumi vennero rilegati in loco ed effigiati con lo stemma araldico di famiglia.

La passione e gli sforzi di quest'uomo consentono, da 4 secoli, il libero accesso ad una sterminata e preziosissima collezione.

L'estate prossima, sarebbe il caso di farci un salto non trovate? Magari dopo una giornata passata in spiaggia. Covid permettendo.


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