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Hemingway e il suo baule biblioteca

Nel 1854, il marchio Louis Vuitton, cominciò la sua scalata verso la leggenda aprendo un negozio nel cuore di Parigi. Il negozio si chiamava Louis Vuitton Malletier ed era specializzato esclusivamente nella vendita di valigie e bauli da viaggio dall'alta fattura artigianale.

Davanti all'uomo vissuto a cavallo tra '800 e '900, si profilavano nuove occasioni e scoperte. Mai, prima di allora, era stato così semplice viaggiare. Grazie all'enorme salto in avanti che aveva caratterizzato il settore dei trasporti, per la prima volta nella storia dell'uomo, affrontare un lungo viaggio non era più qualcosa di molto complicato e costoso. Vuitton percepì e cavalcò il cambiamento, creando modelli rimasti nella storia dell'azienda, dello stile e del design internazionale.

Alcuni di questi avevano davvero una forma e una destinazione d'uso originale: il baule altare, quello doccia, quello che ricorda la forma di un letto, quello per il servizio da tè e il baule biblioteca.

In realtà, già da secoli i bauli di libri rappresentavano una sorta di biblioteca viaggiante che accompagnava aristocratici e uomini di cultura durante i loro continui spostamenti. A dare seguito ad una tradizione che veniva quindi da lontano, c'era anche l'irrequieto Hemingway. Nel maggio del 1927, Gaston Louis Vuitton decise di fare un regalo allo scrittore americano: gli consegnò una versione personalizzata della leggendaria "The library trunk".

Questo splendido modello includeva cassetti e ripiani pensati ad hoc per contenere una piccola scorta di libri e l'amata macchina da scrivere, modello Underwood, del buon vecchio Ernest.

La storia dietro questa meraviglia è ancora più affascinante: il preziosissimo baule da viaggio fu ritrovato anni dopo la morte dello scrittore nei sotterranei dell'Hotel Ritz di Parigi.

In uno dei cassetti interno, riaffiorò il manoscritto smarrito di Festa Mobile, unica opera pubblicata dopo la morte dello scrittore. Il baule, come una capsula del tempo, aveva protetto uno dei frutti più importanti del pensiero del suo padrone, per poi riconsegnarlo alle generazioni future di lettori. Per sempre.




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