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Interstellar: Nolan, Borges e la biblioteca infinita

Uno dei principali capolavori cinematografici degli ultimi decenni, ambienta quella che forse è la sua scena più memorabile, all’interno della piccola biblioteca di una casa che comprendiamo essere "collocata" all'interno di un buco nero.

Tutto appare complicato, surreale, metafisico, ai limiti del concepibile. Tuttavia, proprio attraverso l'espediente della libreria, il regista Christopher Nolan escogita un modo geniale per rappresentare lo spaziotempo illimitato sullo schermo limitato del cinema.

Gli scaffali ricolmi di libri che si vedono nel film sono una perfetta metafora borgesiana della comunicazione che collega il passato con il futuro. Credo che chi ha visto il film capirà facilmente a cosa mi riferisco. Nel dubbio, ecco un piccolo aiuto.


...La biblioteca è illimitata e periodica.

Se un eterno viaggiatore l'attraversasse in qualunque direzione,

verificherebbe alla fine dei secoli che gli stessi volumi si ripetono nello stesso disordine

(che, ripetuto, sarebbe un ordine: l'Ordine).

La mia solitudine si rallegra di questa elegante speranza...





Photo credit: via Warner Bros.


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