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La ferita di Palazzo Strozzi

Pochi giorni fa, Palazzo Strozzi ha cambiato pelle.

Uno dei massimi esempi di architettura rinascimentale, dal 19 marzo scorso si è fatto concreto strumento di riflessione artistica circa l'accessibilità nei luoghi della cultura in epoca di pandemia mondiale.

Questo è infatti il tema sotteso a La Ferita, istallazione visiva pensata e realizzata da JR, uno dei più celebri artisti contemporanei in circolazione.

L'enorme collage fotografico in bianco e nero, è un gigantesco squarcio fatto nella pelle di pietra di Palazzo Strozzi che, osservato da una precisa angolazione, consente di "vedere" le meraviglie nascoste al suo interno.

Tra le istituzioni ospitate all'interno di questo imponente palazzo, spicca il Gabinetto Vieusseux fondato nel 1819 da Giovan Pietro Vieusseux banchiere, mercante ed editore di origine ginevrina.

Il Gabinetto Vieusseux divenne ben presto un punto di riferimento per molti esponenti della cultura italiana ed europea (Stendhal tra questi), favorendo la conversazione e lo scambio di idee, sia letterarie che politiche.

Ampliata nel corso del tempo attraverso acquisizioni e donazioni, la collezione del Gabinetto Vieusseux contiene quasi mezzo milione di monografie rappresentando, in modo pressoché completo, l'intero panorama della letteratura del XIX e del XX secolo.

Ritornando all'esterno di Palazzo Strozzi, trovo semplicemente geniale l'idea di ricordare, con un'apparente ferita che gioca con l'illusione ottica, le tantissime ferite realmente patite da tutto il mondo della cultura e delle arti costretto da oltre un anno a chiudersi al mondo esterno. Per la cultura e per l'arte, chiusura vuol dire morte.

Ma ormai manca poco. Ne sono certo.

Mi piace interpretare questa piccola bancarella di libri che spesso sosta nei pressi di Palazzo Strozzi, come un segno tangibile di speranza.

Resistere! Resistere! Resistere!




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