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Saltburn è (anche) un grande tributo a Shakespeare

NOTA: All'interno dell'articolo sono presenti alcuni SPOILER. È stata una scelta necessaria perché funzionale a tutte le considerazioni sul legame tra il film e l'opera di Shakespeare.


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A poche settimane dalla comparsa di Saltburn nella piattaforma Prime Video di Amazon, mi sembrano abbastanza chiare tre cose:

  1. Tra chi lo adora e chi lo odia, il film è destinato a diventare un piccolo cult;

  2. Tra qualche mese, l’attore protagonista Barry Keoghan potrà giocarsi le sue carte agli Oscar;

  3. Il fantasma di Shakespeare, in un modo o nell’altro, aleggia in quasi ogni frame della pellicola.

Visto che non scrivo di cinema, sorvolo volutamente sui primi due punti soffermandomi esclusivamente sul terzo.

Quello imbastito dalla giovane sceneggiatrice e regista Emerald Fennell, è uno spettacolo che premia l'attenzione ai dettagli. Sotto una patina giovanile, oxfordiana e opulenta, si cela un tesoro di simboli che attende di essere decifrato dallo spettatore.

Nei particolari di alcune situazioni, nel novero di pulsioni umane che si dispiegano lungo lo sviluppo della storia, così come nei dialoghi tra Oliver Quick, goffo e solitario studente al primo anno di Oxford e i componenti della ricchissima famiglia Catton proprietaria di Saltburn, antico maniero incastonato nella campagna inglese, William Shakespeare si intravede quasi ovunque. Partiamo per un tour alla scoperta delle principali tracce shakespeariane sparse nel film.


ENRICO VIII

Estate 2007. Dopo il primo anno passato all'Università di Oxford, Oliver viene invitato dal suo nuovo amico Felix, giovane e aitante rampollo della dinastica Catton, a passare le vacanze presso l'enorme casa di campagna della sua famiglia.

All'arrivo del timido ospite, Felix gli fa da Cicerone mostrandogli le sale e i tesori di Saltburn. Ad un certo punto, i due si imbattono in un dipinto raffigurante Enrico VIII e in un letto nel quale pare abbia dormito il re (“…sul letto c’è ancora un po’ di sperma di Enrico VIII”).

Il legame del film con uno dei sovrani più autoritari, violenti e discussi della storia inglese, è azzeccatissimo. Come vedremo, una sceneggiatura intrecciata a doppio filo con i temi dell’ambizione e della brama di potere, strizza più volte l'occhio alle opere di Shakespeare. Comincio segnalando un passaggio presente nell’Atto III, scena II del suo Enrico VIII. Qui il Cardinale Wolsey si rivolge al conte e suo servitore Thomas Cromwell con queste parole: “Cromwell, ti ordino, getta via l’ambizione: per quel peccato caddero gli angeli”. Nel corso del film capiremo che è proprio l’ambizione lo spirito guida di un Oliver alla disperata e folle ricerca dell'emancipazione sociale.


FIRST FOLIO

Verso la fine della prima esplorazione di Saltburn, i due giungono all'ultimo piano dell'ala elisabettiana dell'edificio varcando la porta di accesso alla Galleria Lunga.

L'enorme salone ospita la preziosissima biblioteca tramandata, di generazione in generazione, dai membri della dinastia Catton. Con una visuale in prima persona seguiamo Felix di spalle che attraversa la lunga sala. Ad un certo punto, sfiorando con le dita della mano sinistra il dorso di un grosso volume antico, il giovane pronuncia queste parole: “…il First Folio di Shakespeare…”.

Con questa piccola intuizione, per rimarcare ulteriormente e definitivamente i livelli di ricchezza e lusso a cui possono accedere i Cotton, la sceneggiatura ci rivela che tra gli scaffali di Saltburn è custodito anche uno rarissimo First Folio del 1623, ovvero il volume che raccoglie l'opera omnia di Shakespeare, nonché testo letterario più costoso al mondo. A chi volesse approfondire l’argomento, consiglio di leggere questo mio vecchio articolo.

Piccola curiosità: prima di approdare su Prime Video, il film è uscito in un numero limitato di sale a novembre del 2023, ovvero durante il mese nel quale ricorreva il 400° anniversario della pubblicazione del First Folio. Coincidenza?


LUNA

Una sera, mentre Oliver sta per andare a dormire, guardando fuori dalla finestra si accorge che Venetia (omaggio a Il mercante di Venezia?), la sorella di Felix, cammina da sola sul prato che circonda la grande magione. Il ragazzo lascia la stanza e la raggiunge.

Al suo arrivo, lei gli spiega cosa sta facendo con queste parole: “…volevo guardare la luna. È quasi piena. Lo sai che significa? Che stiamo tutti per diventare pazzi”. Qui il tributo ad uno dei passaggi dell’Otello di Shakespeare è palese. Nell’Atto V, scena II, ci si imbatte in una delle frasi più celebri del Bardo: “È tutta colpa della Luna, quando si avvicina troppo alla Terra fa impazzire tutti”.


SOGNO DI MEZZA ESTATE

Durante l’estate che Oliver passa a Saltburn, cade il giorno del suo compleanno. I Catton decidono di regalargli una festa da sogno, anzi da Sogno di una notte di mezza estate. È infatti la celeberrima commedia di Shakespeare il tema scelto dalla padrona di casa per il mega party in costume da organizzare nel giardino a ridosso del maniero.

Le corna che vengono fatte indossare al festeggiato, sono un chiaro indizio: per una notte lui sarà Oberon il re degli elfi e delle fate. Lungo l'arco narrativo della pellicola ci accorgeremo che, proprio come il signore del mondo incantato, Oliver quel che vuole può.

Nelle scene della festa, l’atmosfera si fa onirica ed eterea contribuendo a catapultare Saltburn nei pressi di quel labile confine tra la realtà e il sogno. Mentre il grande party si avvicina alla sua conclusione, il giovane e competitivo Farleigh, cugino povero di Felix Catton, urla in faccia ad Oliver la terribile realtà: "Questo posto non è per te, è un fottuto sogno!".

Impossibile non pensare al monologo finale di Sogno di una notte di mezza estate, che vede il folletto Puck riportarci alla realtà con queste parole: "Pensate, per rimediare al danno, che qui vi abbia colto il sonno durante la visione del racconto e questa vana e sciocca trama non sia nulla più di un sogno".


ROMEO+GIULIETTA

Sempre durante le scene della festa, scorgiamo un piccolo tributo alla coraggiosa rivisitazione del dramma Romeo e Giulietta che il regista Baz Luhrmann portò sugli schermi nel 1996. Felix si presenta al party in jeans, canottiera e ali da angelo in tutto e per tutto identiche a quelle indossate dalla Giulietta interpretata da Claire Danes quasi trenta anni fa.

Credo che morte dell'angelo Felix per mano di Oliver, fornisca maggior concretezza al legame con la frase tratta dall'Enrico VIII che ho riportato all'inizio: "...getta via l’ambizione: per quel peccato caddero gli angeli”.


LABIRINTO

L'immenso parco che circonda Saltburn ospita anche un labirinto. Dalla presenza al suo interno di statue dalla forma di minotauro, comprendiamo che, attraverso questa immensa opera d'arte vegetale, i Catton hanno voluto rendere omaggio alla mitologia greca.

L’incipit di Sogno di una notte di mezza estate è incentrato proprio sul matrimonio tra Ippolita, regina delle amazzoni e Teseo, colui che sconfisse il minotauro. "Oh bella Ippolita, l’ora delle nostre nozze s’avvicina con passo veloce. Quattro giorni lieti ancora e sorgerà la luna nuova. Ma con quanta lentezza cala questa vecchia luna!"


RICCARDO III

Ed eccoci alla traccia più importante di tutte: quella che lega Saltburn al Riccardo III di Shakespeare, uno dei più complessi e controversi personaggi della letteratura inglese. Tutte le pagine del dramma shakespeariano ruotano intorno a questo perfido e determinato fratello del sovrano Edoardo IV.

In uno dei tanti indimenticabili monologhi, Riccardo, deforme nel fisico e nello spirito, riferendosi a sé stesso pronuncia delle parole che rivelano tutta l’invidia nei confronti di suo fratello maggiore: "Io che sono di stampo rozzo e manco della maestà d'amore con la quale pavoneggiarmi davanti a una frivola ninfa ancheggiante...".

Angosciato dalla sua misera condizione di fratello minore del re, giunge ad una conclusione: "Ho deciso di fare il delinquente e odiare gli oziosi passatempi di questa nostra età".

La scrittura di Shakespeare ci regala un giovane uomo irrequieto, adulatore, infido, ambizioso, impudente, violento e fiero della sua scaltrezza e del suo intelletto. Il futuro Riccardo III non esita ad approfittare di tutti questi tratti vantaggiosi per usare gli altri come marionette e commettere una serie di crimini funzionali alla sua ascesa al trono.

La sua infinita brama di potere ricorda da vicino quella di altri tre giganti shakespeariani: il regicida Macbeth, sua moglie e il sottile e odioso Iago tratteggiato nelle pagine dell’Otello.

Proprio come il leggendario protagonista del Riccardo III, l’Oliver di Saltburn si percepisce mediocre, fisicamente e socialmente subalterno e ossessionato dal desiderio di rivalsa. Per questo motivo, credo, il film ci mostra il lento dipanarsi del reale profilo psicologico della giovane matricola di Oxford accompagnandolo qua e là dalla fugace apparizione di Riccardo III sulla tela di qualche antico e polveroso dipinto appeso alle pareti del maniero. Tra i corridoi, le stanze, i saloni e i giardini di Saltburn, vedremo Oliver lasciare ovunque le sue spaventose orme. Come Riccardo prima di lui.


"Vesto così la mia nuda perfidia con vecchi stracci carpiti a casaccio dai sacri testi;

e mostro d'esser pio quanto più mi comporto da demonio"

(Riccardo III - Atto I, scena III)


Chiudo questa carrellata shakespeariana dedicata a Saltburn riprendendo le prime parole pronunciate da Riccardo nell'incipit del dramma a lui dedicato: “Ormai l'inverno del nostro scontento s'è fatto estate radiosa ai raggi di questo sole di York”.

Basta sostituire l’ultima parola di questa chiara dichiarazione d’intenti con “Saltburn” e tutto diventa chiaro come il sole di quell’estate del 2007 che Oliver Quick trascorse nella campagna inglese.


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APPENDICE


CURIOSITA' 1

In Saltburn è stato inserito anche un piccolo omaggio alla saga di Harry Potter. C'è infatti una scena nella quale vediamo Felix prendere beatamente il sole tra le merlature del palazzo mentre legge Harry Potter e i Doni della Morte.



CURIOSITA' 2

La storia di Saltburn deve molto a Il Talento di Mr. Ripley di Patricia Highsmith (1955) che, a dirla tutta, è in debito con Ritorno a Brideshead di Evelyn Waugh (1945) il quale, a sua volta, ha più di un punto in comune con Gli ambasciatori di Henry James (1903).

Agli inizi degli anni '80, dal romanzo di Evelyn Waugh fu tratta una serie TV (tra i protagonisti un giovane Jeremy Irons). Saltburn rimarca esplicitamente il suo legame con Ritorno a Brideshead quando Felix Catton, mostrando a Oliver la spettacolare proprietà della sua famiglia, lo informa che "...molti personaggi di Waugh sono basati sulla mia famiglia...già, lui era completamente ossessionato dalla nostra casa".


CURIOSITA' 3

Oltre ad aver frequentato l'università di Oxford ed essere un'eccellente sceneggiatrice e regista, Emerald Fennell è anche attrice. Qualche anno fa l'abbiamo vista nei panni di una giovane Camilla nella serie THE CROWN.


CURIOSITA' 4

A nemmeno quarant'anni, la Fennell può vantare già un Oscar per la miglior sceneggiatura originale assegnato al suo esordio Una donna promettente uscito nelle sale nel 2020.


CURIOSITA' 5

Amazon MGM Studios ha messo a disposizione di tutti la sceneggiatura originale di Saltburn scaricabile a questo link.



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Tutte le immagini tratte dal film sono di proprietà esclusiva di Amazon MGM Studios


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