Esaminiamo le cose con calma, si dice. Allora il commesso non c’entra niente! Dunque mentre stavo con Gianna non c’è stato nessun messaggio, perché? Sto ricadendo di nuovo nella trappola: sarà Gianna? Ma non l’avevo scartata? Non mi ero detta che era proprio impossibile? E ora perché ripesco questa possibilità? Solo perché non ho alternative e non so in quale direzione andare? Quand’è che le aveva parlato di Giorgio? Almeno una quindicina di giorni prima. Prende il cellulare scorre i messaggi. «Ho conosciuto un tipo che mi piace, sai è la prima volta che il cuore ricomincia a battere dopo Marco.» «Sii cauta non ti buttare a capofitto in una storia che poi ti farà soffrire, sai che se soffri, soffro anche io con te.», «Non ti preoccupare mammina sarò cauta» aveva scherzato (faccina sorridente) Scorre ancora «Allora? L’hai visto? Che ti ha detto?» E ancora «Dove siete andati?» «A cena fuori, è stato proprio carino.» «Ci sei andata a letto?» «Dopo cena siamo andati a casa sua. Abbiamo fatto l’amore, è stato bellissimo, lo ha fatto puntando i suoi occhi nei miei, non mi ha mollato un attimo. Ti immagini? Non perdersi visivamente neanche per un attimo? L’ho trovato Gianna, l’ho trovato, è lui quello che cercavo».
Per due giorni Gianna non si era vista né sentita, niente più messaggi, poi si era presentata a casa con un regalo «Scusami» le aveva detto «Ho avuto due giorni un poco incasinati. Tieni, questo è per te. So che hai la fissa per gli orologi e ti ho preso questo, tienilo sempre con te, mi farai felice».
Lo aveva indossato e non se l’era più levato, neanche per fare la doccia. Si guarda il braccio sinistro, l’orologio è lì col suo bel quadrante grigio, le lancette color oro e il cinturino nero. Se lo sfila, se lo rigira tra le mani, lo osserva, è un comunissimo orologio. Niente di che. Allora? Cosa stava pensando? Quale pezzo del puzzle cercava di incastrare e dove? Non riesce più a chiudere occhio, alle 7:00 chiama Gianna. «Ci stai per una colazione prima del lavoro?» Ha deciso di parlarle, di confessarle quello che le sta accadendo, le ha sempre raccontato tutto. Ore 7:50, al Caffè dell’Angolo arriva prima lei, si siede al loro solito posto, vicino alla vetrata. La vede arrivare col suo passetto svelto e la contentezza spalmata in faccia. Bacino sulle guance, cappuccino e cornetto. «Sono contenta di questa sorpresa, è un po’ che non facevamo colazione insieme» le dice Gianna con gli occhi che ridono. «Già! Volevo parlarti. «Che succede?» Ora che è lì davanti a lei si vergogna, come ha potuto nutrire sospetti su Gianna? Il bip di un nuovo messaggio la mette in allerta. Quasi contemporaneamente anche il cellulare di Gianna emette un bip. Apre col cuore in tumulto, è sua madre «Vale puoi accompagnarmi dal parrucchiere domani pomeriggio? Lo sai che odio guidare.» «Non posso, lo sai che lavoro, non voglio chiedere permessi, è già complicato così». Guarda Gianna: «È arrivato pure a te un messaggio, non lo leggi?» «Lo leggo dopo.» Altri due bip quasi in simultanea. «Va bene, ma potresti lasciarmi dal parrucchiere e venire a riprendermi dopo due ore.» Non le risponde, non ora, ora deve capire che sta succedendo, due messaggi in contemporanea. Non può essere un caso. Coglie un guizzo, solo un guizzo di incertezza negli occhi di Gianna. Ma è quanto basta. «Scusa Gianna rispondo un attimo a mia madre che rompe.» Google. Cerca: Orologio spia con telecamera nascosta. Lo trova con un paio di click su Amazon. Guarda lo schermo, eccolo, è il suo, proprio il suo, anche con l’opzione notifiche via sms. Gira lo schermo e lo mostra a Gianna. Il sorriso di Gianna sbiadisce, le si congela in volto, gli angoli della bocca si abbassano. Una mano nervosa liscia una ciocca di capelli, poi la penetra, le dita entrano nella massa riccioluta e si fanno strada in cerca di un rifugio, la sedia bolle e il corpo non regge il caldo. Lo sguardo svincola fuggitivo e non sa dove ripararsi. Poi si abbassa e muore sulla tovaglia. «Ti ho sempre amato Vale, fin dalle elementari».
FINE
Autore: Brillante Massaro
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