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Amleto di William Shakespeare

Amleto è un dramma immenso, forse il punto più alto della letteratura d'ogni tempo. Amleto non è semplicemente una tragedia, Amleto è il teatro del mondo. Il principe di Danimarca è ossessionato dalle domande, è l'uomo dei "perché" ed è il primo personaggio della letteratura mondiale a parlare veramente con sé stesso, fornendoci la possibilità di seguirlo nei suoi più profondi abissi interiori.

Prima, molto prima di Freud. Amleto siamo noi e, il suo, è il palcoscenico della nostra mente.

Amleto ci insegna a pensare.

Shakespeare è stato capace di tratteggiare un personaggio talmente centrale nel dramma, talmente profondo nei suoi aspetti psicologici, talmente ambiguo e talmente affascinante, da aver involontariamente contribuito a introdurre nel linguaggio inglese comune la frase «Amleto senza il principe di Danimarca» per indicare qualcosa di vuoto o insignificante. Il nobile danese ha un carisma travolgente ed è circondato da un'aura soprannaturale.

Molti dei lettori, alla fine del dramma perdonano Amleto proprio come spesso perdoniamo noi stessi.

Impossibile, per noi amanti della parola scritta, non adorare un'opera che contiene la più vasta gamma linguistica mai ospitata sulle pagine di un libro.

Leggetelo e lasciate che...«Vada così».

In foto: Mel Gibson interpreta Amleto nel film diretto nel 1990 da Franco Zeffirelli e girato, in buona parte, presso il Dunnotar Castle in Scozia. Un posto magico. Fidatevi.




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