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The Canterbury Tales fonte di ispirazione per Harry Potter

Tra le fonti che hanno ispirato alcuni passaggi della saga di Harry Potter, va certamente annoverato un racconto presente nei "The Canterbury Tales" dell'inglese Geoffrey Chaucer.

Nella sua opera, scritta attorno al 1388, Chaucer immagina che 30 pellegrini intraprendono un pellegrinaggio verso il santuario di Thomas Becket a Canterbury. I trenta si ritrovano per la prima volta presso la Tabard Inn, una locanda realmente esistita posta all'incrocio tra l'antica arteria per Canterbury e Dover. A quei tempi, la Tabard Inn ospitava spesso le persone che si apprestavano ad affrontare il pellegrinaggio per il santuario. Proprio tra le mura di questa locanda, i personaggi di Chaucer imbastiscono una sorta di gara di racconti (chiarissima l'ispirazione alla struttura narrativa del "Decamerone" che Boccaccio crea alcuni decenni prima di Chaucer).

Il volume contiene le 24 novelle narrate dal gruppo di pellegrini. Nel loro insieme, rappresentano uno spaccato molto vario di generi letterari: romanzo cortese, leggenda religiosa, vita di santi, allegoria, favole su strane creature, sermone medievale, racconto alchemico e, in alcuni casi, una mescolanza di questi generi.

Ad una di esse J. K. Rowling si è con ogni evidenza ispirata per la scrittura di uno dei passaggi chiave di Harry Potter e i Doni della Morte e dell'intera saga. Mi riferisco a "Tale of Three Brothers", la storia che rivela la leggenda dei Doni della Morte a Harry, Ron e Hermione.

In quello che Chaucer ha intitolato "The Pardoner's Tale", si racconta di tre fratelli che partono per uccidere la Morte vendicandosi così della tragica fine di un caro amico. Ad un certo punto della storia i tre incontrano un vecchio che rivela loro dove trovare la Morte.

Quando arrivano nei pressi della quercia indicata in precedenza dall'anziano, ad attenderli non trovano la Morte ma una grande quantità di monete d'oro. Dimenticando il vero motivo della loro ricerca, ognuno inizia a complottare per uccidere gli altri due. Impadronirsi di tutto il tesoro diventa improvvisamente il vero scopo. Alla fine del racconto è l'avidità la causa della morte dei tre i fratelli.

"Tale of Three Brothers" di Harry Potter si potrebbe definire come l'equivalente magico della novella "The Pardoner's Tale" con una differenza cruciale: dissimili dai tre protagonisti del racconto di Chaucer che si autodistruggono a causa dei loro vizi e della loro avidità, Harry, Ron e Hermione fanno squadra fino alla fine. Fino alla vittoria.


“Tu sei il vero padrone della Morte, perché il vero padrone non cerca di sfuggirle. Accetta di dover morire e comprende che vi sono cose assai peggiori nel mondo dei vivi che morire.”




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