Eccovi il risultato di un nuovo esperimento fatto con l'intelligenza artificiale. All'IA di Google (che si chiama BARD) ho chiesto"Cosa mi sai dire su diario di un lettore squattrinato?". Da questa domanda è scaturito un breve dialogo, un minestrone di fregnacce miste a informazioni abbastanza veritiere.

I due errori più clamorosi? Che io mi chiami Francesco Di Pietrantonio o Francesco Esposito. Cosa dimostra questo ennesimo esperimento? Che l'attuale generazione di IA cade spesso in quelle che in gergo tecnico sono chiamate "ALLUCINAZIONI".

Si tratta essenzialmente di incongruenze e deviazioni a cui l'IA può andare incontro a causa dei suoi limiti strutturali.

Su questo tema, Richard Self, professore di Governance delle Tecnologie Avanzate Emergenti dell'University of Derby, ha recentemente affermato:
"C'è molto dibattito su come ridurre l'impatto delle allucinazioni nell'IA, ma sono tutte destinate a fallire. L'architettura a rete neurale utilizzata attualmente nell'IA è una tecnologia senza uscita. Non faremo progressi verso l'intelligenza artificiale generale (AGI) fino a quando non abbandoneremo gli attuali approcci all'IA generativa e inventeremo nuove tecnologie".

Ecco gli altri articoli che ho dedicato all'intelligenza artificiale:
ChatGPT e produzione narrativa: alcune considerazioni: https://buff.ly/40pM7xf
Deficienza artificiale: https://buff.ly/49Z3j2A
Alexa aggiungi un libro alla lista della spesa: https://buff.ly/481ViIs
La scelta di Boris: https://buff.ly/3TulQ0Y

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