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"La libreria sulla collina" di Alba Donati

Poco prima dell'inizio della pandemia, in un paesotto abitato da meno di duecento anime distante circa trenta chilometri da Lucca, una persona decise di realizzare il suo piccolo grande sogno. Il luogo si chiama Lucignana e la persona è la poetessa (con un solido passato nell'editoria) Alba Donati che al sogno realizzato ha dato il nome di "Libreria sopra la penna".

Una microscopica libreria indipendente sperduta tra le colline toscane. Un avamposto di resistenza letteraria. Uno scrigno di tesori tutti da scoprire. Un luogo nel quale tutti i giorni si incrociano vite e storie che contribuiscono a tessere una preziosa rete di rapporti, esperienze e letture.

Tutto questo è stato possibile grazie al crowdfunding e al passaparola social messi in piedi da una donna tenace, evidentemente custode di una visione della vita molto chiara e netta. La sua storia fatta di forza, caparbietà e profusione di energie volte a raggiungere un obiettivo apparentemente molto complicato, mi ha ricordato quella di un'altra donna di cui scrissi tempo fa (la leggendaria Rowena Cade che scavò con le sue mani il Minack Theatre nella dura pietra di Cornovaglia. Trovate l'articolo nella sezione "BiblioCuriosità" di questo sito).

Sin dalla sua apertura, la "Libreria sopra la penna" è stata capace di ritagliarsi uno spazio tutto suo nella percezione degli appassionati lettori toscani e non, diventando una sorta di cottage letterario con vista sulle verdi colline, capace di attrarre vagamondi letterari© provenienti da ogni dove alla ricerca di libri e incontri speciali e indimenticabili.

L'incredibile avventura vissuta a partire da quel dicembre del 2019, Alba Donati ce la racconta in "La libreria sulla collina", un libricino in uscita per Einaudi il prossimo 26 aprile. Da qualche parte sul web è stata lei stessa a raccontare come è nato questo volume.

«È nato di notte, come un appuntamento che mi dava energia, forza. L’ho scritto tra le 4 e le 7 di ogni notte/mattina, per sei mesi. L’ho scritto perché dovevo rispondere alla domanda di tutti: come ti è venuto in mente di aprire una libreria in un posto sperduto?».

La libraia di Lucignana è convinta di tre cose: le librerie hanno senso di (r)esistere perché i lettori non vanno traditi, perché bisogna pensare alle nuove generazioni e perché salvano. Come darle torto?




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