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Un weekend in Molise tra libri, castelli e ponti tibetani

Un clima via via sempre più gradevole, porta molti di noi a pianificare dei brevi viaggi alla scoperta di luoghi sconosciuti e insoliti nei quali passare il weekend. Vi faccio una proposta: immaginate di avere la cartina del Molise davanti. Prendete un pennarello rosso e cerchiate questi due nomi: Macchiagodena e Roccamandolfi.

Macchiagodena, un piccolo comune della provincia di Isernia, fino a poco tempo fa era conosciuto solo per essere "la terrazza sul Matese". Da qualche tempo, questo borgo molisano fa parlare di sé per aver lanciato un'ammirevole iniziativa culturale il cui scopo è arginare lo spopolamento dei piccoli paesi appenninici. Il tentativo, decisamente ben riuscito, punta tutto sul turismo culturale e sull'amore per i libri e la lettura.

Col progetto “Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima”, che è anche un premio letterario, il Comune di Macchiagodena ha offerto centinaia di soggiorni gratuiti ai tanti che hanno donato dei libri alla biblioteca comunale. Quest'ultima, è ospitata all'interno della suggestiva Torretta della lettura, uno spazio che spesso fa da sfondo anche a mostre di pittura e ad altri eventi.

Macchiagodena si presenta con un borgo ben tenuto e disseminato di panchine letterarie sulle quali accomodarsi per leggere un buon libro godendo della tranquillità e della bellezza del luogo.

Non contenti, gli organizzatori hanno fatto dell'antico castello di epoca longobarda attorno al quale sorse il borgo, la sede nazionale di Borghi della Lettura, un progetto su scala nazionale che persegue un obiettivo davvero sfidante: creare un’offerta di turismo tematico capace di dare visibilità a quei localismi nei quali ambiente e cultura presentano caratteri di estremo interesse (a cominciare proprio dalle biblioteche storiche dei comuni).

A proposito di Molise, castelli e turismo sano ed ecosostenibile, trovandovi a Macchiagodena il mio consiglio è di fare un salto anche nella vicinissima Roccamandolfi. Da quelle parti ad aspettarvi c'è uno castello spettacolare arroccato sulla punta del monte che si erge alle spalle del paesino. Considerato uno dei più importanti manufatti fortificati della Regione, come il precedente anche questo vanta origini longobarde a testimoniare l'antica presenza in quel territorio dei germanici dalle "lunghe barbe" che, tra il II e il VI secolo, migrarono in massa dal sud della Scandinavia verso la penisola italica.

Parcheggiate l'auto lungo la strada che sfiora la base della rocca (prima di partire non dimenticatevi di infilarvi un bel libro nello zaino!), rifocillatevi presso "Il Tibetano", un chioschetto che troverete ai margini della strada e poi partite alla volta dell'antico maniero seguendo il comodo sentiero che si intravede nella foto in alto.

Arrivati in cima dopo una piacevole passeggiata di pochi minuti, godetevi prima un panorama che pare essere fuoriuscito dalla penna di Tolkien, poi sceglietevi un angolino e aprite il libro che avete portato con voi. Credetemi, non vi servirà più nulla.

Se poi avrete anche voglia di un po' di adrenalina, scendete dal castello e, sempre a piedi, dirigetevi verso il vicinissimo ponte tibetano. Dopo nemmeno cinque minuti di cammino, potrete mettere alla prova le vostre vertigini in uno scenario naturale capace di mozzare il fiato.

Tornando a Macchiagodena, il borgo merita decisamente una visita perché è un luogo suggestivo che ha affidato ai libri un ruolo centrale nella vita della sua comunità, intuendone anche le potenzialità in termini di marketing territoriale (così come ha fatto Roccamandolfi puntando su natura, sport ecosostenibili, storia e tradizioni locali). I due paesi, fugaci come un sogno, stanno lì a dimostrare che il Molise esiste, pulsa di vita ed è pieno di bellissime sorprese.




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